[…] Come avrai sicuramente notato, tra i tuoi colleghi di lavoro coesistono interessi, ambizioni, preoccupazioni diversi e questo dipende da molti fattori: l’età, il sesso, la situazione economica, il percorso di studi, l’educazione ricevuta, il paese di provenienza e molto altro ancora. Il leader è colui che sa mettere a sistema tutte queste informazioni e riesce a pizzicare le corde giuste in ciascun collaboratore. Per far questo servono due cose: tanto ascolto ed un tanta sensibilità.
L’ascolto è la prima forma di rispetto che un Leader deve avere nei confronti dei propri Collaboratori. L’ascolto deve essere però attivo, partecipe, mai giudicante. Lo sappiamo, non è facile gestire i nostri pensieri, la nostra mente è veloce ed in continuo movimento. Il verbale, il para-verbale ed il non-verbale del nostro interlocutore bombardano il nostro cervello di stimoli che accendono in noi nuovi pensieri allontanandoci dal qui ed ora: “…non mi sta dicendo la verità!”, “che sciocco, io avrei fatto in altro modo”, “potrei ora consigliargli di fare così…”, “..dice di volere A ma in realtà vuole B…”, “…non mi piace il suo profumo”, “belle quelle scarpe chissà dove le avrà prese..”. Astenersi dal giudizio è doveroso se vogliamo ascoltare realmente il nostro interlocutore e per farlo serve un po’ di allenamento. Esercitatevi ad ascoltare il vostro coniuge, i vostri familiari e/o amici, provate ad ascoltarli in silenzio e noterete che all’inizio la vostra mente inizierà a viaggiare. Se però accendete il vostro navigatore interno realizzerete all’improvviso di non essere più lì, non siete più vicino al vostro interlocutore lo state perdendo, i vostri pensieri vi hanno portato troppo lontano e bisogna ritornare nel presente. […]
Tratto da “LEAN OFFICE PER AZIENDE E STUDI PROFESSIONALI”
Pubblicato in formato e-book nel 2020 per IPSOA